La Quercia, con i suoi rami bruni e massicci, appare come un gigante selvaggio davanti al quale si prova rispetto e riverenza.
La sua imponenza e longevità hanno da sempre ispirato l’archetipo del padre onnipotente celeste e terreno.
E’ l’albero creatore, nel duplice senso materiale e spirituale, l’albero dell’immortalità.
Ma vediamo di conoscere più da vicino questo gigante dei boschi…
Di cosa si parliamo qui?
Avete mai sentito parlare degli spiriti dei boschi? E dove pensate che dimorino? Ma negli alberi ovviamente!
La quercia ha il privilegio di ospitare ben due diverse specie di ninfe, le anime degli alberi.
Le prime sono chiamate driadi e hanno la possibilità di abbandonare l’albero. Proprio per questo motivo prima di abbattere una Quercia un sacerdote doveva fare un rituale per allontanarle. Questi sacerdoti erano i druidi.
Come guaritori e guide spirituali si confrontavano quotidianamente con energie negative, quelle che furono poi chiamate forze del male, avendo il compito di trasformale.
In contatto con la Quercia, i sacerdoti, trovavano la necessaria protezione da queste forze.
Il loro bastone magico, con cui trasformavano le energie negative, era di fatto con un ramo di Quercia.
L’ altro tipo di ninfe dei boschi sono le amadriadi, a differenza delle driadi sono unite in modo indissolubile all’albero e con esso muoiono. Dato che la quercia è un albero millenario le si considerava praticamente immortali.
Sono molte le leggende che circolano sulle amadriadi. Si dice che appena la Quercia avverta un pericolo esse inizino a emettere minacciosi lamenti e a maledire il malintenzionato.
Un menestrello francese ci ha trasmesso la maledizione udita, pronunciare dalle ninfe verso i taglialegna che si avventuravano nella foresta.
Ascolta, boscaiolo, ferma il braccio:
legno solo non è quello che abbatti,
non vedi il sangue sgorgare dalle Ninfe
che vivono nei tronchi dalla dura scorza.
Sacrilego assassino, se s’impicca un ladro
per un bottino di scarso valore
quanto più tu meriti, o malvagio.
Ferro, fuoco, morte e patimenti.
Una leggenda narra che il Diavolo un giorno si recò dal Signore e disse:
«Tu sei il padrone di tutto il creato, mentre io non possiedo nulla. Concedimi di governare su una parte, anche se minuscola, della creazione.»
«E cosa vorresti avere sentiamo?» Rispose l’altissimo già sapendo che il malvagio tramava qualcosa.
«Voglio il potere su tutto il bosco!»
«Te lo concedo.» Affermò il Signore. «Ma solo quando i boschi saranno completamente senza fogliame: in inverno potrai regnare, ma all’arrivo della primavera, il potere tornerà a me.»
Gli abitanti della foresta furono assaliti dal panico e non sapendo cosa fare andarono dalla saggia e antica Quercia a chiedere aiuto.
La Quercia trasmettendo a tutti calma e serenità rispose.«State tranquilli, cercherò di trattenere le mie foglie sui rami, finchè sui vostri non spunteranno i primi verdi boccioli.»
Così fu.
Il Diavolo fu sconfitto e da quel tempo le foglie secche della Quercia sono le ultime a cadere. L’ultima foglia tocca terra quando almeno un altro cespuglio ha iniziato a fiorire.
Avete mai sentito questa espressione?
Con il termine Madonna della quercia si fa riferimento a un’apparizione mariana avvenuta nei pressi di questo albero.
E’ stato versato molto sangue.
Sangue di albero.
Sangue di Quercia.
Torniamo indietro nel tempo fino alle prime fasi della cristianità, quando le querce suscitavano una profonda avversione perché venivano collegate al culto pagano degli alberi. E fatto tristemente noto che gli evangelizzatori cristiani sradicassero intere foreste come segno di supremazia della propria fede.
Abbattere una Quercia sacra era considerato un sacrilegio punito dagli dei con la morte. Su questa credenza facevano leva i conquistatori e i missionari per affermare il loro potere.
Giulio Cesare ordinò alle sue truppe di abbattere un bosco di Querce sacre nei pressi di Marsiglia, ma i legionari avevano paura di fronte alla maestosità del bosco e si rifiutarono.
Cesare abbatté così il primo albero di persona.
Nel VIII secolo San Bonifacio fece abbattere la quercia sacra al dio Thor nei pressi di Gheisemer per dimostrare ai pagani l’impotenza dei loro dei.
Il culto degli alberi resistette ancora per lunghe decadi.
Per quanto la curia si sforzasse di decimare intere foreste secolari, la popolazione difendeva gli antichi dei ed era in continua sommossa.
Iniziarono così le prime strategie, cercando di giungere a un compromesso: non sarebbero più stati abbattuti alberi, ma il culto pagano doveva scomparire.
Poi vennero le apparizioni.
Apparizioni mariane, negli stessi luoghi, e presso gli stessi alberi in cui si venerava il culto della grande Madre, il culto degli alberi.
Ogni Quercia sopravvissuta al grande sterminio, ora vantava un’apparizione della beata vergine e un simbolo cristiano andava ad abitare sotto le sue grandi fronde.
Un compromesso accettabile di fronte alla morte per decapitazione.
Purtroppo gli esseri umani dimenticano in fretta.
E così, frequentando gli stessi luoghi di culto dei propri avi, sostituirono col tempo un simbolo da adorare con un altro, senza accorgersi di quanto gli era stato portato via.
Naturalmente un albero di questa portata non può che avere un ruolo importante nella tradizione erboristica. Tradizionalmente si utilizza la corteccia di rami giovani per la loro azione astringente, antinfiammatoria e antiemorragica per eczemi e varie affezioni della pelle.
Il macerato di Quercus peduncolata è usato nei casi di astenia fisica e psichica, astenia sessuale e come tonico in generale.
Il Fiore di Bach Oak aiuta le persone che si caricano e si fanno caricare di impegni e non fermandosi mai. Si riconoscono per il marcato e inflessibile senso del dovere.
Sono scontenti di sé quando una malattia interferisce con i loro doveri e con l’aiuto che vorrebbero dare agli altri.
Sono persone coraggiose che combattono contro grandi difficoltà senza mai perdere la speranza né diminuire l’impegno.
Ignorano i segnali di stanchezza del corpo, sostenendosi con la sola forza di volontà, arrivano inevitabilmente all’esaurimento psico-fisico.
Oak viene usato per recuperare le forze dopo una malattia prolungata, scopri qui cosa fare per alzare le difese immunitare in modo naturale.
Il messaggio trasmesso dalla quercia è che per poter trovare la nostra vera forza dobbiamo entrare in contatto con la nostra fonte interiore.
La Quercia porta al radicamento, più affonderemo le nostre radici, più la nostra manifestazione creativa si potrà concretizzare materialmente su questa terra.
La Quercia è un ponte di collegamento tra mondo spirituale e terreno, convoglia l’energia cosmica primordiale e la distribuisce alla vita materiale.
Alimenta la concretezza e ci mostra come realizzare i nostri propositi.
La Quercia ci aiuta a prendere contatto con la nostra anima, riconoscere il nostro compito, individuare i propri talenti e usarli per diventare parte attiva del progetto evolutivo.
In una società guidata dal materialismo, mai come oggi abbiamo la necessità di concretezza ispirata a principi più alti, a una spiritualità reale che ci colleghi alle nostre origini.
Siediti
Ora conosci la mia storia, prenditi il tempo di riposare e respirare prima di tornare alla tua frenetica vita.
Le mie radici raggiungono le profondità della terra, i miei rami le stelle in cielo.
Senti l’energia che ti sto trasmettendo, dalla testa ai piedi avverti la vibrazione cosmica che ti pervade.
Vitalità e tono riempiono ogni tuo centro energetico, portando equilibrio e risvegliando il tuo essere più profondo.
Visualizza vecchi nodi sciogliersi e nuove connessioni formarsi all’interno del tuo corpo.
Attraverso questi percorsi dorati le tue idee arriveranno dal cielo alla terra e prenderanno forma concreta.
Presenza e tenacia ti permetteranno di realizzare i tuoi progetti, presenti finora solo nei tuoi pensieri.
Pronuncia il tuo nome all’universo che sempre è in ascolto e ripeti “Io ci sono”.
Il corpo sarà testimone della tua missione in questa vita, unica e irripetibile.
Rimembra i tuoi talenti, ti sono stati donati con un preciso scopo, coltivali e abbine cura.
Ora puoi alzarti rinvigorito e colmo della mia forza.
Porta il tuo nome nel mondo e lascia che la scintilla divina che hai ricevuto si faccia largo dalla sommità del capo fino alle radici dei piedi, fino a divampare nel mondo in esplosione creativa.
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4 Comments
Straordinario 😍 grazieeeeee 💓
Ho una domanda, ho saputo da poco che quando è stata costruita la casa in cui vivo c’era una quercia lì dove ora c’è un pozzo d’acqua. Hanno tagliato la quercia perché “dicono” che nn potesse stare vicino alle fondamenta.
L’energia della quercia c’è ancora….. Come posso onorare il suo spirito?
Grazie
puoi cercare di connetterti con il suo spirito andando a praticare meditazione nel luogo in cui “era”
Bellissima storia, mi ha commossa. Grazie
grazie per il commento Loretta! ci fa molto piacere, una caro saluto anima gentile