Raggiungere la vetta del Croagh Patrick: ecco cosa fare in Irlanda!
Questo trekking è probabilmente una delle attività più belle che potrai fare in questo magico paese.
Un’ascesa difficile che metterà a dura prova la tua fede; che sia quella in te stesso o nel tuo Dio, salire il monte sacro Croagh Patrick non sarà una passeggiata.
L’Irlanda è famosa per le Isole Aaran, per la regione del Connemara, per le Giant’s Causeway o ancora le Cliff of Moher.
Soprattutto è riconosciuta per gli spettacoli che la natura crea in modo del tutto inaspettato.
Ultimi ma non ultimi i famosi Cieli d’Irlanda, in grado di regalarti arcobaleni mozzafiato in ogni dove.
C’è tutta una parte più naturalistica e spirituale che però che non viene affrontata spesso.
Icona memorabile di un viaggio in Irlanda è sicuramente il trekking al Croagh Patrick, la montagna sacra.
Il Croagh Patrick è la montagna più importante che un pellegrino cattolico possa affrontare in Irlanda.
Di cosa si parliamo qui?
Come mai sono uniti questo monte e il Santo d’Irlanda?
E’ proprio su questa montagna che San Patrizio trascorse i 40 giorni di digiuno nel periodo della quaresima.
Leggenda vuole che in Irlanda non ci sia neanche un serpente proprio perché Saint Patrick, nel pellegrinaggio sulla montagna, allontanò tutte le serpi bonificando il terreno dal peccato.
Da allora questo l’ascesa al Croagh Patrick è divenuta un vero e proprio pellegrinaggio cristiano. Molte persone, non sappiamo come, salgono il monte scalzi.
Il trekking del Croagh Patrick in Irlanda. Come prepararsi e cosa c’è da sapere
Salire, e quindi scendere, dal monte NON è semplice.
Se le condizioni meteo poi non sono favorevoli può diventare una piccola impresa, proprio come è successo per noi.
Il meteo in Irlanda cambia spesso quindi parti attrezzato di:
Non dimenticare di prendere un bastone con te per facilitarti nella salita.
L’ultimo pezzo, vicino alla vetta, è molto ripido e sassoso, è facile scivolare.
Non salite con scarpe non adeguate. Può essere molto pericoloso.
L’intero trekking durerà circa 3-4 ore.
Il primo falso piano è facile e si raggiunge la prima sommità abbastanza freschi, solo dopo ci rende conto che la salita, quella vera, deve ancora cominciare.
Prima di iniziare l’ascesa sul Croagh Patrick, Marco vede delle mucche affacciate a una staccionata.
Ci avviciniamo per salutarle e proprio li vicino, a terra, troviamo due bastoni. Non legni… proprio bastoni per camminare.
Decidiamo di prenderli e di affrontare la salita con il loro aiuto.
Mai, e diciamo mai, ci saremmo immaginati che potessero esserci così di aiuto.
Come abbiamo detto, la salita è stata molto faticosa a causa anche del forte vento e dell’estrema pendenza.
Questi bastoni trovati “per caso” ci hanno aiutato in tante occasioni. Abbiamo spesso ringraziato il fato per averceli donati.
Sicuramente almeno una di queste cose, se non addirittura tutte insieme: fatica, freddo, paura, stupore, adrenalina e felicità.
Fatica:
sì, abbiamo fatto fatica. Tanta. Nonostante fossimo allenati questa salita ci ha messo a dura prova. Giulia ha rischiato almeno un paio di volte crisi isteriche
Freddo:
siamo partiti con il sole e il cielo azzurro d’Irlanda ma durante la salita abbiamo preso acqua, ghiaccio e neve.
Le mani era gelate. Anche una volta arrivati in cima il vento non smetteva di tirare e la pioggia di cadere.
Paura:
il vento tirava talmente tanto forte da spostarci fisicamente di almeno un paio di metri ad ogni passo. Camminavamo bassi cercando i punti più riparati.
Più di una volta abbiamo temuto di volare letteralmente via
Stupore:
la montagna sa essere una grande maestra di vita.
Insegna la pazienza e il coraggio.
Capisci che passo dopo passo, nonostante le intemperie e nonostante tutto sembra dirti “questa volta non ce la farai”, riesci con volontà e fede e finire ciò che hai iniziato.
Voltandosi indietro si ha la certezza della strada appena percorsa e bisogna essere bravi e riconoscerci i meriti. Farsi una carezza ed essere gentili con se stessi per poter trovare la forza di andare avanti ancora, verso la meta.
Adrenalina:
un’esperienza simile ti assicuriamo che è stata molto, ma molto, adrenalinica.
Solo noi e altre 4/5 persone. Ognuno con le proprie paure e i propri pensieri. Qualcuno ha anche rinunciato perchè non lo abbiamo più incontrato.
Felicità:
una volta risaliti in macchina, con il riscaldamento acceso e il corpo che piano piano riprendeva una buona temperatura e movenze più umane, abbiamo riguardato Croagh Patrik e ci siamo resi conto di aver compiuto una nostra piccola e personale impresa.
Abbiamo provato felicità perché insieme abbiamo fatto un’esperienza unica, che ha unito il mondo dell’impossibile con quello delle possibilità.
Siamo state due anime in cammino.
Un’altra avventura indimenticabile ci ha unito. Un’esperienza forte che ha toccato le nostre corde emotive e ci ha fatto capire che insieme possiamo raggiungere traguardi importanti anche quando con le condizioni non sono perfette come vorremmo.
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PS: scusaci per la qualità delle immagini come avrai notato le condizioni meteo erano davvero orribili e abbiamo fatto solo qualche scatto con il cellulare. Come vedrai negli altri articoli di solito la qualità è migliore! 🙂
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