Il Lago Scaffaiolo si trova all’incrocio delle province di Pistoia, Modena e Bologna. Segna anche il confine tra il Parco regionale dell’alto Appennino modenese e il Parco regionale del Corno alle Scale. Ma dietro a questo lago si cela una leggenda che ora vogliamo raccontarti.
Di cosa si parliamo qui?
Le origini del curioso nome di questo lago sembrano derivare da “caffa”, con questo termine i montanari di un tempo indicavano una conca nel terreno.
Mentre gli altri laghi dell’Appennino toscoemiliano sono di origine glaciale, il lago Scaffaiolo deve la sua nascita alle modifiche che neve e vento hanno operato negli anni.
La caratteristica di questo lago è proprio quella di non avere un emissario apparente.
Le credenze popolari narrano che il lago è collegato direttamente al mare attraverso un canale sotterraneo.
Gli scienziati hanno prontamente smontato questa teoria, sarebbero le caratteristiche impermeabili del terreno a conservare l’acqua piovana e derivante dallo scioglimento delle nevi. A evitare l’evaporazione ci penserebbero poi le temperature rigide e il forte vento che imperversa su queste cime.
Spiegazioni scientifiche a parte, le diverse morti avvenute negli anni nei pressi del lago Scaffaiolo sembrano alimentare la leggenda che questo specchio d’acqua nasconda delle galleria sommerse capaci di generare veri e propri vortici.
Un’altra leggenda che aleggia sul lago Scaffaiolo è quella di esser in grado di generare una tempesta in pochi minuti.
Se un avventato viandante fosse così incauto da gettare una pietra nelle sue acque, subito i venti prenderebbero a soffiare così forte da spezzare i tronchi degli alberi. Le nubi si addenserebbero velocemente sul lago e a questo punto l’unica soluzione sarebbe trovare in fretta un riparo o la situazione potrebbe diventare poco piacevole.
Come sai in ogni leggenda c’è sempre un fondo di verità.
Intorno al lago non ci sono alberi se non qualche piccolo e basso cespuglio, ma documenti risalenti al medioevo documentano che un tempo c’erano numerose querce e faggi.
A causa della posizione il lago Scaffaiolo è il punto di incontro tra le correnti d’aria del Tirreno e quelle della Pianura Padana. Ancora oggi questi venti, quando si scontrano, sono capaci di cambiare le condizioni atmosferiche in pochi minuti.
Questo lago affascinante e leggendario riuscì ad attirare l’attenzione di Boccaccio, che nella sua opera “De Montibus, silvia, fontibus et fluminibus” volle raccontare dello scatenarsi di terribili tempeste causate dal famigerato lago collegato con il mare.
Scaffaggiuolo, lago picciolo è nell’Appennino,
il quale fra la regione di Pistoia e Modena s’inalza,
e più per miracolo che per la copia dell’acqua memorabile,
perocché, come dànno testimonianza tutti gli abitatori,
se alcuno da per sé, ovvero per sorte, sarà che getti una pietra o altro in quello,
che l’acqua muova,
subitamente l’aere s’astringe in nebbia e nasce di venti tale fierezza che le querce fortissime e li vecchi faggi vicini o si spezzano o si sbarbano dalle radici
Giovanni Boccaccio
Nel caso dovessi esser sorpreso dalle tanto pericolose tempeste generate dal lago, potrai trovare ospitalità presso il rifugio alpino duca degli Abruzzi, il più antico dell’Appennino toscoemiliano.
Questo rifugio deve il suo nome al principe Luigi di Savoia, nel 1902 quando fu ricostruito fu dedicato proprio al Duca degli Abruzzi. A causa delle impervie condizioni meteo, della guerra e degli atti vandalici da allora fu ricostruito ben tre volte. Se vuoi guardare il lago al sicuro tra le mura di casa questo il link alla web cam
Nel cuore dell’Appennino Emiliano situato a 1317 metri di quota il rifugio Capanno Tassoni. Da qui imboccando il sentiero 415 arriverai al passo di Croce Arcana, famoso crocevia per i pellegrini che andavano e venivano da Santiago da Compostela. Da qui il sentiero di crinale 00 dell’Alta Via dei Parchi ti condurrà fino al Lago Scaffaiolo. Se sei allenato ti consigliamo di salire sul monte Spigolino e godere della magnifica vista.
La valla Di Lamola, comunemente chiamata di Ospitale era popolata dai romani e dai celti. Sotto la guida di Sant’Anselmo fu fondato un ospedale per garantire cure e assistenza ai pellegrini, da qui il nome della ridente cittadina.
Parcheggia in centro e prendi il sentiero 411, lasciati avvolgere dalla magia della via Romea e ti sembrerà di camminare in tempi antichi. Lungo questo sentiero incontrerai borghi che rivivono antichi fasti durante le “Borgate Ospitali”- GUARDA QUI IL VIDEO – iniziativa culinaria di profondo spessore. Il sentiero ricondurrà sul monte Spigolino, aspra e dura la salita, ma la tua fatica sarà ripagata. Dal monte scendere al lago sarà come planare sulle sue verdi acque.
Si dice che il Lago Pratignano sia abitato da fate malevoli che ingannino i viandanti, se vuoi approfondire ne abbiamo parlato qui.
Se hai voglia di camminare lascia la macchina a Cà del Vento, seguendo il sentiero 405 arriverai al lago Pratignano. Guardandoti dalla fate prosegui sul sentiero 401, incontrerai il passo delle Riva e poi il Passo del Lupo, avvolto da scenari mozzafiato. Il 401 ti condurrà dritto dritto al Lago Scaffaiolo e al rifugio Duca degli Abruzzi.
Parti dal magico santuario della Madonna dell’Acero, risali il Dardagna e ammira le sue affascinanti cascate lungo il sentiero 333 . Ora fai rotta al lago Cavone con il sentiero 337, rifocillato presso il rifugio omonimo sul lago perché ti aspetta la scalata del Corno alle Scale! Sentiero 335 fino a raggiungere punta Sofia e poi su fino a toccare i 1944 metri del Corno alla Scale!
Da qui precorrendo il sentiero di crinale 00, arriverai al lago Scaffaiolo dal versante opposto.
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