Le Cascate del Dardagna in Emilia Romagna sono una meraviglia della Natura immersa nell’Appennino bolognese.

Ti sarebbe sempre piaciuto visitare il parco del Corno alle Scale ma lo considerate troppo distante?!

Ti proponiamo un trekking facile facile a soli 30 minuti da Fanano, non resterete delusi!

Quella delle Cascate del Dardagna è un’escursione ad anello impegnativa solo in alcuni tratti. E’ adatta a tutti ed è lunga circa 6km. E’ importante avere delle calzature adatte perchè in alcuni punti è un pò ripida.

Perchè per noi è speciale? Te lo raccontiamo subito!

La partenza di questa camminata è al santuario di Madonna dell’Acero, raggiungibile comodamente in automobile

In Emilia Romagna, il santuario di Madonna dell’Acero.

Tra leggenda e realtà

Il santuario di Madonna dell’Acero è posto sul confine fra Emilia e Toscana e si affaccia sulla sottile vallata del torrente Dardagna.
La vegetazione rigogliosa e la ricchezza d’acqua, rendono questo luogo molto suggestivo. Il suono delle cascate infatti sarà la stella cometa che dovrai seguire per l’intero trekking.

Come succede per l’Abbazia di San Galgano anche in questo luogo di culto l’acqua riveste un ruolo importantissimo. In questo articolo abbiamo spiegato come le chiese antiche furono costruite in precisi punti, per sfruttare le caratteristiche bioenergetiche del sottosuolo.

L’atmosfera che si respira nei pressi del santuario di Madonna dell’Acero è proprio quella di essere pervasi da un’immensa sensazione di calma e pace.
Le strutture antistanti al santuario di Madonna dell’Acero, chiamate la Colonia e Villa Maria, offrono ospitalità ai pellegrini e a chi intende godere di un soggiorno di meditazione e introspezione.

L’apparizione e il miracolo della Beata Vergine

L’origine di questo santuario si perde nella notte dei tempi, ma è assodato che la costruzione risalga al 1500, infatti in quel periodo una serie di eventi miracolosi in tutto il bolognese fece sorgere numerosi luoghi di adorazione.
Leggenda vuole che due giovani pastorelli, di cui uno sordomuto, furono colti da una bufera e trovarono riparo sotto il  grande Acero antistante la Chiesa.
Tra le fronde del grande albero ricevettero l’apparizione della Beata Vergine, che donò udito e parola al giovane sordomuto.

Esterrefatti dallo splendore e dal dono ricevuto i due pastorelli corsero a casa a raccontare l’accaduto, riportando che la Madonna voleva essere venerata in quel luogo.

Fu allora costruita attorno alla pianta una prima piccola cappella, in seguito poi ampliata fino a costruire una vera e propria Chiesa.

Le apparizioni della Beata Vergine in prossimità di antichi alberi sono davvero diffuse in tutta Italia, come mai? C’è un collegamento tra le apparizioni mariane in prossimità di bacini d’acqua e antichi alberi?
Se ti interessa approfondire questo argomento ti consigliamo di leggere l’articolo sulla Quercia, troverai degli spunti interessanti a riguardo.

Segui il letto del Dardagna e alle cascate arriverai

Dopo aver salutato l’albero sacro imboccate il sentiero 331A nei pressi del Santuario e immergiti nei boschi fatati che ti condurranno alle Cascate del Dardagna.

Passato un ponticello di legno molto pittoresco il sentiero da seguire sarà il 333.

Non vi preoccupate, è tutto segnalato molto bene e sarà impossibile perdersi. Questo percorso ti porterà alle Cascate del Dardagna in circa 2,5 km.

Ora l’imperativo è lasciarsi avvolgere da questo bosco incantato, lungo il cammino incontrerai faggi e abeti e se li ascolterai con attenzione, avranno sicuramente qualcosa da raccontarti.

Il fiume Dardagna resterà sempre al tuo fianco fino alla prima serie di salti che compie giocosamente all’ombra di una faggeta.
A questo punto un ripido sentiero costituito da alti graditi e una staccionata di protezione ti consentirà di salire fino all’ultima piazzola nei pressi del primo salto del Dardagna, il più spettacolare.

Qui prenditi un pò di tempo per te stesso.

Immergi i piedi nell’acqua fresca e ammira la Natura rigogliosa che circonda questo luogo magnifico.

Un piccola piscina naturale blu ti inviterà ad entrare e a godere delle sue fresche acque.

Lasciandosi alle spalle l’incantevole rumore dell’acqua che scorre e si infrange sulle rocce, si sale ancora per immettersi in una larga mulattiera.
Tenendo la sinistra tornerai al santuario di Madonna dell’Acero, se invece proseguirsi a destra arriverai al rifugio Cavone.

Se decidi di tornare al santuario di Madonna dell’Acero, supererai un paio di guadi e con un leggero saliscendi farai ritorno al punto di partenza.

Una volta arrivato al punto di partenza, se senti un leggero languorino ti consigliamo una sosta al ristorante dell’Acero .

Con il cuore consigliamo di fare questa passeggiata a tutti. Il parco del Corno alla Scale regala questa magnifica occasione di immersione nella natura.

Consiglio: sali fino all’ultima cascata in silenzio, prova a prendere coscienza dei tuoi movimenti e del tuo respiro salendo e lascia che gli occhi si riempiano di bellezza.

L’acqua ha una grande importanza, da sempre. E’ sorgente di vita e purificazione (pensa al battesimo).

L’acqua è l’elemento femminile per antonomasia in quanto è ricettiva e passiva. Allo stato liquido cambia la sua forma e si adatta ad ogni percorso aggirando gli ostacoli che incontra. Fa parte del ciclo vitale dalle Terra. Dal cielo sino a noi. Acqua sorgiva che trasformandosi da torrente a fiume giunge fino al mare.

Fissa queste cascata e il suo fluire, ascoltane la vita e la forza. Forse può essere maestra…

Come arrivare alle cascate del Dardagna

da Bologna e da Pistoia SS64 strada statale Porrettana sino a Silla, poi SP324 e SP71 fino a Madonna dell’Acero

da Modena SP4 fino a Fanano poi SP324 fino a Lizzano in Belvedere e seguite le indicazioni fino a Madonna dell’Acero

Sentiero dei Mostri

No, non troverete le nostre Nanette bensì il Sentiero dei Mostri è un percorso dedicato ai bambini.

Immerso nei boschi i vostri bimbi dovranno trovare queste sculture di legno e dar loro un nome.

In tutto sono 12, buona caccia e…state attenti! 🙂

Nota Bene: il percorso parte dal centro visite Pian D’Ivo.