Gli specchi esseni, cosa sono e come possono essere utili nella nostra vita.
Seconda la tradizione il più famoso degli esseni fu Gesù. La cultura degli esseni ha ideato i sette specchi per spiegare i rapporti umani.
Attraverso i sette specchi esseni può capire il significato profondo della vita.
Di cosa si parliamo qui?
Quello che invio, sarà quello che riceverò.
L’insegnamento di questo specchio è incentrato sul momento presente.
Se chi ci sta accanto è pieno di invidia allora vuole dire che anche noi siamo pieni di invidia. Le nostre vibrazioni interne, decidono quali persone ci stanno vicino.
Quello che si riflette nel primo specchio degli esseni, ciò che vediamo, è l’immagine di quello che siamo noi nel momento presente.
Le persone più vicine a noi rispecchiano come siamo nel momento presente. Chi è vicino, ci rimanda quello che noi emaniamo.
Il primo degli specchi esseni ci invita a non cercare di cambiare gli altri, ma piuttosto a cercare a cambiare noi stessi e il modo in cui pensiamo.
Come giudico, sarò giudicato.
Quando intorno a noi ci sono persone che ci infastidiscono con il loro comportamento o ci scatenando istinti omicidi, è probabile che ci stiano mostrando ciò che giudichiamo nel momento presente.
Per esempio se giudichi qualcuno per come porta i capelli o per quello che dice, significa che sentirai il peso dei giudizio degli altri riguardo alla tua capigliatura o al tuo modo di esprimerti.
Non giudicate per non essere giudicati. Perché con la misura con cui giudicate, sarete giudicati” (Gesù)
Il secondo degli specchi esseni può essere una prosecuzione del primo.
Poniamo il caso di avere delle persone intorno che ci infastidiscono o generano rabbia.
Ci domandiamo “mi stanno mostrando me nel momento presente?”
Se la risposta è no, allora entriamo nel campo del secondo specchio e la domanda diventa “mi stanno mostrando ciò che giudico nel presente?”
Cosa mi manca, cosa ho perso.
TI sarà capitato di incontrare una persona e sentire un’attrazione magnetica, il classico colpo di fulmine. Colti da un’irrefrenabile voglia di passare più tempo insieme non ci diamo spiegazione di essere stati “stregati” in così poco tempo.
Il terzo degli specchi esseni ci dice che quando questo accade è perché l’altra persona ha qualche qualità, qualche aspetto del nostro carattere che abbiamo perso con il tempo o che abbiamo smesso di coltivare.
E’ come se, colti dal tram tram quotidiano, perdiamo o tralasciamo una parte di noi stessi e il terzo degli specchi esseni impersonificando questa persona arriva per ricordarcelo.
Quando questo accade, la domanda che possiamo porci è “che qualità vedo in questa persona che vorrei avere, o che ho perduto nel tempo?”
Questo specchio degli esseni è facile da riconoscere, ogni volta che sentiamo un’attrazione inspiegabile verso qualcun altro, possiamo farci questo domanda. Non immaginare questo specchio come la classica attrazione tra due amanti, ma cerca di coglierne le sfaccettature anche nei rapporti quotidiani.
Quante “parti di noi” mettiamo da parte ogni giorno? A volte succede anche senza che ce ne rendiamo conto.
Queste parti possono essere comuni ad altre persone e quando le riconosciamo ne siamo attratti, spesso questo effetto calamita viene scambiato per amore, ma tende a scomparire una volta che risvegliamo quella parte che si era sopita dentro di noi.
Il grande insegnamento di questo specchio?
Ci sono parti di noi in tutte le persone che incontriamo.
E così intimamente collegati senza saperlo ci risvegliamo a vicenda.
Cosa temi di perdere, perderai.
Quando nella nostra vista temiamo di perdere qualcosa mettiamo in atto dei comportamenti per perderla davvero.
Può capitare che per soddisfare le aspettative della famiglia (o le proprie) si scelga di fare carriera, non accorgendosi di perdere gli amori o le amicizie più vere.
Degli specchi esseni è chiamato lo specchio delle dipendenze perché ci mostra da cosa dipendiamo e come di conseguenza agiamo.
Quando accogliamo dentro di noi una dipendenza, lasciamo inevitabilmente fuori qualcosa.
Non per forza devi pensare a dipendenze come l’alcool o il fumo, può essere anche una dipendenza dal successo sul lavoro o sull’accumulo di denaro.
Quando la dipendenza si sostituisce al nostro comportamento ha radici profonde e va riconosciuta prima che ci obblighi a rinunciare a una parte di noi
Il rapporto con la divinità.
Pensa al tuo rapporto con Dio, hai delle aspettative, ti fidi ciecamente?
Ora osserva se hai lo stesso comportamento nel rapporto con i tuoi genitori.
Spesso il rapporto con i nostri genitori biologici riflette quello che abbiamo con i nostri genitori celesti.
E’ uno degli specchi esseni più potenti e difficili da comprendere.
Ci permette di capire la nostra vita e comprendere perché l’abbiamo vissuta in un certo modo.
Se pensi che Dio non si sia mai occupato di te è facile che lo pensi anche dei tuoi genitori.
Oppure se ti senti sotto costante giudizio, come se Dio ti guardasse sempre con sdegno e giudicasse ogni tua azione.
Questa percezione del divino/genitore condiziona la nostra vita e ci fa assumere comportamenti che assecondano le aspettative del Dio genitore.
L’oscura notte dell’anima.
Non farti ingannare dal nome, è lo specchio più positivo o potenziante!
Secondo questo specchio quando nella vita ci accade qualcosa di tremendo, è perché siamo pronti a sopportarlo per “salire di grado”.
“La Vita non ci dà mai più problemi di quanti non riusciamo a sopportarne”
Il sesto specchio ci mostra le sfide più alte che ci vengono proposte nella vita, se questo accade è perché siamo pronti per affrontarle e abbiamo tutti gli strumenti per uscirne illesi e rinati.
Questo specchio ci mostra le sfide più insormontabili come opportunità di crescita.
E’ forse anche il più difficile da accettare. Pensare che una sfortuna, un problema di salute possano essere una benedizione non è facile, ma è solo se crediamo che le cose accadano per caso che cadiamo in questo tranello.
Il sesto specchio ci insegna che nulla accade per caso e che ogni evento porta con sé una lezione da imparare e metabolizzare.
Il nome “la notte oscura dell’anima” rappresenta la possibilità di perdere tutto quello che ci è sempre stato più caro nella vita.
Sfidando questo abisso nero, nudi e senza certezze, scopriamo in noi abilità e doti che non sapevamo di avere e quando usciamo dall’oscurità ci ritroviamo più forti di prima.
Secondo gli antichi questo specchio era il più sottile e per alcuni aspetti anche il più difficile.
E’ lo specchio che ci fa ammettere che ogni cosa che ci succede, a prescindere se buona o cattiva è di per sè perfetta e naturale.
Questo specchio ci chiede di ammettere la possibilità che ogni aspetto della nostra vita sia perfetto così com’è.
Ci sprona a ricercare la perfezione e la bellezza in noi, a guardare i nostri successi senza paragonarli a niente.
La difficoltà nel vedere la bellezza è che la nostra mente è istruita alla dualità e deve continuamente riconoscere il buono dal cattivo, il pericoloso dall’innocuo e il bello dal brutto.
Raggiungere un alto livello di consapevolezza, come hanno fatto i grandi maestri, significa perdere ogni modello di misura e vedere ogni cosa come perfetta e unica.
il settimo specchio ci invita ad essere il solo punto di riferimento premi risultati che raggiungiamo.
Conoscevi la teoria degli specchi esseni? Ti sei rivisto in qualche episodio della tua vita?
Se ti sì e vuoi condividerlo saremo felici di leggerti nei commenti.
Se questo articolo ti è piaciuto e sei interessato alla simbologia non perderti le spiegazioni su:
La chiave della Vita Ankh, strumento di evoluzione
Il caduceo, il significato occulto del simbolo della farmacia
Il Triskell, la potente spirale celtica al servizio dell’umanità.
Come attivare la ghiandola pineale.
Seguici su Facebook per rimanere sempre aggiornato. Oppure seguici nelle nostre stories quotidiane su Instagram.