Ne avevamo sentito parlare tanto e tante storie avevamo letto su questo posto incredibile. Le nostre aspettative erano altissime perchè è uno dei luoghi più energetici di tutta Italia. La Sacra di San Michele.
E’ un luogo da non perdere se siete nei pressi di Torino; arroccata sul monte Pirchiriano si raggiunge attraverso una strada ricca di tornanti e già ai piedi della montagna questa Chiesa esercita la sua imponenza.
I santuari dedicati a San Michele sono 7, li troviamo dall’Irlanda a Israele, sono tutti perfettamente allineati tra loro su una retta di 4000km e sono collocati in luoghi di grande impatto visivo, come se stessero di vedetta a qualcosa o qualcuno… Si trovano tutti sulla stessa “ley-line”.
Di cosa si parliamo qui?
Sono le linee energetiche della Terra e i principali monumenti di culto sono disposti su queste linee che ricalcano i percorsi del Sole e della Luna durante equinozi e solstizi.
Questi meridiani della Terra trasportano energie spirituali e i sacerdoti dell’antichità li usavano per comunicare tra loro.
E’ proprio per questo che collegano importanti luoghi di culto sparsi in tutto il mondo.
Si narra che la “ley-line” di San Michele sia stata creata dalla spada dell’angelo che, durante la lotta con il Diavolo, ha creato una breccia nella Terra, facendolo precipitare al suo interno.
Lo stesso angelo, mediante apparizioni, ha ordinato agli uomini di erigere santuari in suo nome per vegliare sul risveglio del nemico.
Un’altra teoria narra che l’energia primordiale della Madre Terra sarebbe stata imprigionata dagli antichi in quanto l’uomo non avrebbe avuto i requisiti fisici e spirituali per poterla padroneggiare.
Nel 983 il vescovo San Giovanni Vincenzo decide di erigere la Chiesa sul monte Caprasio. Immaginate cosa possa significare costruire una chiesa a quei tempi?
Gli operai iniziarono ad organizzare ed accatastare utensili e materiali ma ogni notte sparivano prima che la costruzione potesse iniziare.
Il Vescovo attonito e stupito da questi continui furti notturni, si mise di guardia con uomini fidati per cogliere in flagrante i ladri, e quel che videro ha dell’incredibile: gli angeli, all’imbrunire, scendevano dal cielo e trasportavano i materiali sul monte Pirchiriano.
Raggiunta la cima all’uomo di fede apparve San Michele il quale espresse la volontà di costruire l’abbazia in quel luogo.
Da quel giorno iniziarono i lavori che procedettero senza intoppi fino al completamento.
Al suo ingresso troviamo una statua di San Michele molto particolare.
Nell’iconografia classica l’Angelo viene sempre ritratto come un guerriero, qui invece è raffigurato nell’attimo di pace, negli istanti dopo la battaglia.
Appena entrati ci aspetta l’ascesa allo scalone dei morti che simbolicamente rappresenta un percorso di trasformazione.
La salita rappresenta per il pellegrino una rinascita interiore, partendo da un luogo buio, arriverà a raggiungere la luce.
Ai lati dello scalone giacciono le salme dei i monaci che hanno prestato servizio all’interno del monastero, questa sepoltura ha un duplice significato:
Avete notato che molti luoghi di culto sono in cima a scalinate o sul cucuzzolo di una montagna? Ebbene, questa collocazione serve a stancare il corpo del pellegrino, favorendo “il distacco” dalla parte fisica durante la meditazione e “ricaricare” le sue membra con l’energia sacra del luogo.
Eh già avete capito bene, i luoghi di culto sono costruiti in punti ben precisi della Terra dai quali fuoriesce un’energia molto forte… ma di questo ne parleremo meglio nell’articolo su San Galgano, in Toscana.
Terminato lo scalone dei morti spingendo un pesante portone di legno sul quale sono raffigurate le armi di San Michele che imprigionano il Diavolo, entriamo nella vera e proprio chiesa.
Ci appare spoglia e fredda, questo conferma le sensazioni vissute fino a poco prima, un senso di oppressione e pesantezza aleggia all’interno delle mura dell’abbazia non facendoci sentire a nostro agio in un luogo che dovrebbe trasmettere accoglienza, amore e positività.
La visita è sorvegliata da guardiani che ci sollecitano ad entrare velocemente e ci raggruppano come fanno i cani da pastore con il gregge.
Noncuranti di ciò, mentre la guida illustra noiose vicissitudini storiche, ci mettiamo alla ricerca del luogo più energetico della Sacra di San Michele.
Il punto è riconoscibile da un’area di colore più chiaro posizionata vicino alla colonna che reca l’iscrizione “Culmine vertiginosamente Santo”.
Questo pilastro posto sulla roccia dovrebbe indicare la cima del monte Pirchiriano, ma è in realtà una zona di ricarica dove si viene “investiti” da tutta l’energia che percorre la Ley-Line di San Michele.
Le Ley-Lines trasportano energia, ma queste linee e questa energia si possono “inquinare”, non parliamo di bene e male, di Dio o del Diavolo, parliamo di sensazioni sottili che nell’ascolto di se stessi si possono per percepire.
Il nostro invito è quello di visitare i luoghi di culto sempre con cuore aperto, non basatevi su quello che altri hanno sentito o detto. Ascoltate il vostro corpo e le vostre sensazioni a riguardo. Siamo tutti stupendamente diversi e ognuno di noi sente ciò per cui è più predisposto in quel momento.
Non c’è un giusto e uno sbagliato, ci siete voi con il vostro modo di vivere, di ascoltare e sentire il mondo esterno.
Se andate alla Sacra toccate quella pietra, inviate a questa energia potente che attraversa la terra Amore e Grazia. abbiate pensieri positivi, ringraziate il mondo e la Natura per essere così bella e per concederci il lusso di poterla abitare. Così facendo farete del bene a voi stessi e al mondo intero.