A Santa Cristina in Val Gardena scopri Troi Unika. Un paio di km e 9 opere d’arte di artisti gardenesi ti aspettano per un’immersione tra arte e natura.

Santa Cristina, in Val Gardena, è davvero un gioiello incastonato tra le Dolomiti.

Ai piedi del Sassolungo, questo paese è uno dei più graziosi da visitare di tutta la Val Gardena.

Noi siamo particolarmente affezionati a questo luogo e presto scoprirete il perchè!

D’estate questo territorio offre diversi trekking e ferrate alla scoperta di quella che una volta era una grande barriera corallina: il Sassolungo (3182 mt) e Sasso Piatto.

D’inverno, se sei amante dello sci, avrai solo l’imbarazzo della scelta. La neve di Plan de Gralba, Monte Pana e Ciampinoi ti aspetta a piste aperte.

E’ proprio a Santa Cristina e al sentiero artistico Troi Unika che siamo particolarmente e silenziosamente legati. Perché?

Perché è proprio davanti a un’opera del sentiero Troi Unika che abbiamo deciso di sposarci.

E sì, con tanto di anello e Marco in ginocchio tra le neve e l’aria fresca con il Sassolungo e il Monte Pana come testimoni.

Oggi vi raccontiamo di come l’uomo possa vivere rispettando la natura e coniugare bellezza naturale con opere d’arte maestose che si integrano benissimo con il paesaggio del Monte Pana.

Il sentiero artistico Troi Unika

Il sentiero Troi Unika è nato ed è sempre accessibile grazie a Unika, organizzazione di scultori gardenesi e l’Hotel Cendevaves

9 stazioni per circa un paio di km di lunghezza, questo percorso vi porterà alla scoperta di altrettante opere d’arte di artisti locali.

Un’esperienza digital detox da vivere ascoltando solo i suoni della natura e ammirando l’antica arte di questi maestri.

Info utili:

Il percorso è sempre aperto e gratuito. Essendo molto semplice è adatto a tutti, adulti e bambini.

Questo l’indirizzo per raggiungere il sentiero Troi Unika: Strada Pana, 44 – Santa Cristina

Le opere del sentiero artistico Troi Unika

Ecco le nostre opere preferite del sentiero Troi Unika a Santa Crtistina, all’ombra del Monte Pana.

Troi Unika: Punti di vista

Per niente banale ricordarsi di guardare le cose da diverse prospettive. Quello che a noi appare in un modo per un’altra persona potrebbe essere l’opposto. Forse fa rima con Empatia, non trovi?

Troi Unika: La radice

Chi l’ha detto che le nostre radici non possano affondare tra le nuvole?

Se usassimo i capelli per ascoltare le vibrazioni del mondo?

Se imparassimo di più a dialogare con l’universo e a chiedere, capendo una volta per tutte di essere meritevoli?

Di questo ne abbiamo parlato nel nostro articolo dei 101 desideri di Igor Sibaldi

Ecco questa scultura ci ricorda di tendere le nostre radici anche verso l’alto, non solo per radicamento terreno ma anche per ispirazione celeste.

Troi Unika: La Piuma

Impariamo la gentilezza e la leggerezza delle piume.

Il saper vibrare al vento, lasciare che l’acqua scorra sopra di noi senza bagnarci, sfruttare le correnti per librare nel cielo.

Troi Unika: Il ponte. Da noi nominato il CERCHIO D’ORO

Ed è qui amici che la magia si è compiuta.

Avvolti da un anello d’oro un “Sì” singhiozzato, imbarazzato e felice è risuonato tra le pareti di queste rocce millenarie.

Abbiamo fatto i primi passi da morosi e una volta attraversato eravamo ufficialmente fidanzati.

Abbiamo attraversato un mondo per vivere definitamente nel nostro spazio. In quello che stiamo costruendo giorno dopo giorno non senza difficoltà. Insieme, ci siamo promessi di vivere una vita che somigli solo a noi.

A ritroso vi possiamo assicurare che capiamo molte cose che sono successe questo giorno solo oggi. e che c’è davvero un disegno divino. Se si impara a vivere “connessi” la strada è spianata e aspetta solo di essere attraversata.

La Natura è sempre stata nostra testimone. Ci siamo conosciuti tra i calanchi modenesi e ci siamo scambiati il bacio dell’amore eterno sulle Dolomiti.

Il cerchio d’oro è poi diventato il nostro simbolo, da allora è ritornato più e più volte nelle nostre esistenze facendo capolino senza che ce ne accorgessimo.

Per la cronaca: era novembre e questa era la prima passeggiata Giulia faceva dopo essersi rotta due vertebre e aver passato un’intera estate a letto.

Qui potete dare un occhio alla cartina e scoprire le altre opere

Prima o dopo l’immersione in natura vi consigliamo caldamente di visitare il centro di Santa Cristina che dista solo 3 km.

Un’altra chicca imperdibile è naturalmente Ortisei: uno dei paesini più suggestivi di tutte le dolomiti a soli 5km da Santa Cristina.

Noi avevamo soggiornato presso l’Hotel Adler Balance, un altro nostro posto del cuore perchè abbiamo passato proprio qui uno dei nostri primi week end.

Se ti piacciono i sentieri immersi nella natura alla scoperta di opere d’arte guarda questa sezione del nostro sito e troverai tanti spunti interessanti.