In Umbria un borgo antico vi aspetta, una visita alla scoperta della civiltà Etrusca e di una città che ha molte storie da raccontare. Ecco alcune cose da non perdere assolutamente ad Orvieto!
Visita al Pozzo di San Patrizio
Attenzione:
Papa clemente VII decise di costruire questo profondo pozzo per assicurare l’acqua alla città di orvieto in caso di assedio. Orvieto si erge infatti su un’alta collina già di per sé inespugnabile e con questo pozzo lo divenne definitivamente. Alto 62 metri e largo 13 metri, giunge a toccare le acque delle fonti di S. Zeno.
Il pozzo è circondato da due scalinate indipendenti a doppia elica, proprio come il nostro DNA, che non si incontrano mai. Questo venne fatto per facilitare la presa dell’acqua e non ostacolare chi andava a prendere l’acqua con chi la trasportava in superficie. Il pozzo è illuminato da 72 finestroni che danno all’intero complesso un’immagine davvero particolare.
San Patrizio è stato un santo evangelizzatore dell’Irlanda, una figura molto importante di transizione tra la religione celtica e il cristianesimo, leggenda narra che pregasse nei pressi di una caverna molto profonda in modo da essere in contatto con l’aldilà.
Scendere la scalinata porta infatti verso l’ignoto, verso la profondità della terra, un lungo viaggio nel buio dove alla fine si incontra l’acqua, vera fonte della Vita.
Orvieto Underground
La biglietteria è in piazza del Duomo 23. Come per il Pozzo di San Patrizio, se soffrite tanto di claustrofobia non è posto per voi!
La città di Orvieto ha sempre avuto un’intensa vita sotterranea, a cui gli abitanti hanno affidato nei secoli esistenza, sopravvivenza ed economia. L’imponente reticolo di spazi ha esercitato e tuttora esercita una grande attrazione sull’immaginario di visitatori e abitanti.
Oggi il sottosuolo di Orvieto appare abbondantemente censito rivelando ben 1200 cavità e cunicoli.
È stata la particolare natura geologica del masso su cui sorge la città, costituito in gran parte di tufo e pozzolana, a consentire agli abitanti di scavare, in tremila anni di storia, le oltre mille cavità che si intersecano e si accavallano sotto il tessuto urbano
Furono gli Etruschi i primi a scavare, alla ricerca dell’acqua, pozzi, cunicoli e cisterne, realizzando un avanzato sistema di architettura idraulica sotterranea.
Numerosissime le cantine per la conservazione del vino e degli alimenti, e inoltre ricoveri per gli animali come le piccionaie, depositi per gli attrezzi, e addirittura un grande mulino usato come frantoio.
Una visita molto speciale, un viaggio nel tempo alla scoperta di usi e costumi mai immaginati.
La cattedrale di Santa Maria Assunta, il Duomo di Orvieto (Per entrare bisogno fare il biglietto)
Purtroppo non siamo riusciti a visitarlo perché i cani non possono entrare però possiamo raccontarvi una storia che abbiamo scoperto parlando con un signore del posto.
Il 14 giugno 1944 il Tenente Colonnello Alfred Lersen, comandante delle truppe tedesche di stanza ad Orvieto, scrisse una lettera che salvò letteralmente le sorti della città e gli orvietani da una sicura distruzione. La comunicazione, indirizzata agli alleati che stavano avanzando e che erano giunti già alle porte di Orvieto, conteneva la richiesta di considerare Orvieto “Città aperta”.
Il patto proposto avrebbe consentito agli alleati di occupare la città senza ricevere, da parte dei tedeschi, nessuna opposizione. La proposta venne accettata e Orvieto non subì alcun danno.
Perché il tenente prese questa decisione? Unicamente per amore della bellezza e del potenziale artistico che la città conteneva e conserva tutt’oggi; è meraviglioso pensare come anche in un periodo buio e triste come quello della guerra, la ricerca e la volontà di conservare “il bello” abbia salvato tante vite e abbia lasciato inalterata fino ai giorni nostri questa magnifica città.
E’ proprio il caso di dire: “la bellezza salverà il mondo”!