Quando si parla di CBD e Canapa tante persone non ne conoscono la differenza.
Con questo articolo cercherò di fare un pò di chiarezza descrivendoti questa materia prima unica al mondo e ci offre diverse possibilità di utilizzo, dalla cucina a proprietà terapeutiche.
Resta con me e ti svelerò ogni cosa.
Di cosa si parliamo qui?
Il CBD o cannabidiolo è una molecola presente all’interno della pianta della canapa, che insieme ad altre, vengono chiamate fitocannabinoidi.
Il Cbd è il cannabinolo più conosciuto ed è il più presente della pianta della Cannabis Sativa L., insieme al Thc che rappresenta circa il 40%.
Per questo motivo è stato preso in considerazione dalle diverse comunità scientifiche che ne hanno valutato le molteplici proprietà terapeutiche.
L’insieme di questi cannabinoidi, terpeni, alcaloidi, clorofille ed altre sostanze danno vita al fitocomplesso che vedremo nei prossimi articoli.
CBD è l’acronimo di cannabidiolo, la formula chimica è2-[(1R,6R)-3-metil-6-(prop-1-en-2-il)
cicloes-2-enil]-5-pentilbenzen-1,3-diolo.
In natura il CBD svolge un’azione di bilanciamento e contrapposizione agli effetti del THC.
Il cannabidiolo è miorilassante naturale, aiuta l’organismo ad autoequilibrarsi agendo su quello che è chiamato il sistema endocannabinoide di cui tutti i mammiferi ne sono provvisti.
In precedenza si riteneva che il cannabidiolo avesse un effetto diretto su quelli che sono i recettori CB2.
Scoperte recenti annoverano che non agisce direttamente, ma che il CBD influenza il corpo a fare uso dei propri cannabinoidi interni.
Si può dunque affermare che il cannabidiolo concorra all’omeostasi (mantenimento di uno stato di equilibrio).
Esistono diversi tipi di estrazione del CBD dalla pianta della canapa.
Vediamo i più usati:
In questa estrazione si mettono a macerare i fiori della cannabis contenente Cbd in una soluzione a grado alcolico elevato o in alcool puro.
Riscaldando la soluzione per solamente 3 minuti tutti i cannabinoidi presenti nella pianta vengono rilasciati nel liquido. Questo è un metodo economico e semplice da effettuare, ma come con altri solventi poco “naturale”.
Il solvente non completamente volatilizzato potrebbe rimanere nel prodotto finito.
L’estrazione in olio funziona in modo similare all’estrazione in alcool.
Le cime della canapa vengono completamente immerse in un olio edibile.
L’olio vettore può essere d’oliva, cocco, semi di canapa od altri tipi. In questo caso l’olio può essere riscaldato per un procedimento più veloce o lasciar macerare a temperatura ambiente per un tempo decisamente lungo. Viene estratta l’intera gamma di cannabinoidi.
CO2 è il nome dell’anidride carbonica, un gas comune nell’atmosfera, supercritica indica il passaggio dallo stato gassoso passa a quello liquido grazie ad un abbassamento della pressione.
Molte aziende negli ultimi anni si sono adoperate ad utilizzare questo metodo di estrazione.
Costoso e complicato risulta il più sicuro in quanto non lascia tracce all’interno del prodotto finale.
La CO2 supercritica è utilizzata per dividere la molecola dalla parte vegetale, consentendo così di estrarre CBD isolato e puro al 99%.
Troviamo il Cbd isolato o full spectrum in diverse forme tra cui i
In base alla scelta vi sono varie modalità di assunzione.
Ad esempio se si utilizza il Cbd diluito in olio vettore, come l’olio di semi di canapa, allora l’assunzione potrebbe avvenire ad uso topico, come nel caso del massaggio, o sotto la lingua come integratore alimentare.
Per ora non sono conosciute controindicazioni rispetto l’assunzione di Cbd.
A mio parere personale chi fa uso di farmaci antidepressivi, non dovrebbe assumere CBD a spettro completo perchè potrebbero entrare in conflitto a causa di alcuni cannabinoidi contenuti in esso.
In ogni caso richiedi sempre un parere medico nel caso tu voglia iniziare ad assumere Cbd in presenza di patologie o disturbi psichici.
Il Cbd si estrae dalla pianta di Cannabis Sativa L..
Per non entrare in merito a questioni burocratiche e giuridiche si sconsiglia caldamente l’acquisto di semi o piante, perchè sebbene l’uso personale sia consentito (1 pianta), le leggi cambiano continuamente.
Vi sono aziende atte alla trasformazione della cannabis legale, dalla coltivazione al prodotto finito, quindi meglio affidarsi a loro.
In commercio esistono diverse tipologie di olio di CBD, nel susseguirsi dei vari articoli ti spiegherò le differenze e come scegliere il prodotto più in linea con le tue esigenze.
Sempre più studi stanno confermando l’efficacia del Cbd, tanto che anche le ditte farmaceutiche sono pronte e stanno cominciando a promuovere i loro prodotti a base di questa molecola.
Essendo un miorilassante naturale ne conviene che il primo grande vantaggio sia quello del rilassamento di tutta la muscolatura.
Oltre ai muscoli il Cbd rilassa anche a livello mentale.
E’ antinfiammatorio, può essere usato per diminuire il dolore, nei casi di ansia e attacchi di panico (preso sotto la lingua all’occorrenza), nei dolori mestruali, in presenza di crampi e spasmi muscolari, per il mal di testa, stress, fibromialgia, insonnia ecc…
Il Cbd non è psicoattivo, non crea dipendenza e diversamente dal Thc non diminuisce la pressione.
Spesso mi viene chiesto se fa dimagrire.
A questa domanda rispondo che è coadiuvante a un regime alimentare equilibrato e ad una sana attività fisica, ma il motivo principale, come già riportato sopra, è che andando a stimolare i nostri cannabinoidi interni riporta ad uno stato omeostatico.
Gli effetti principali di questo fitocannabinoide sono dunque un rilassamento profondo percepibile fin da pochi minuti dopo l’assunzione per via orale e circa dopo 10 minuti a livello topico.
Charles Linneaus nel 1753 indicò l’esistenza di un unica specie di Cannabis avente diverse varietà e la denominò Cannabis Sativa L.
Per Sativa si intende la capacità di poterla coltivare e dove L. sta ad indicare per l’appunto la classificazione fatta da Linneaus.
Nel ‘900 vennero finanziati degli studi che determinarono la presenza di un’altra specie.
La Cannabis fu divisa in due categorie:
Ancora oggi la canapa è una pianta dalle mille proprietà e varietà. La suddividiamo in macrocategorie:
La canapa è una pianta per lo più legnosa caratterizzata da fibra molto resistente e semi ricchi di principi attivi.
Le origini sono antichissime e soprattutto in Italia era una grande forma di reddito e sopravvivenza per molte famigie.
In base alla sua lavorazione e all’impiego può occupare diversi settori, da quello alimentare a quello tessile.
Non esistono realmente le differenze in base al nome, bensì in base alla genetica.
Per comodità, per slang, per moda iniziò questa distinzione per cui
Nel 900 solo in Emilia Romagna vi erano oltre 45 mila ettari di coltivazioni da canapa su un totale di 80 mila sparsi per tutta Italia . Purtroppo con l’arrivo di nuove fibre, inizialmente con il cotone e poi con quelle sintetiche derivate dal petrolio, la canapa vide un veloce declino.
Causa la legislatura nel 1975, il settore andò completamente in rovina e venne abbandonato.
Alla base di queste norme vi era la legge contro gli stupefacenti per cui, anche se la pianta conteneva bassi dosaggi di THC veniva considerata comunque come droga.
Per fortuna molti produttori, investitori, sognatori ed imprenditori, grazie anche alle leggi meno restrittive, stanno riconsiderando l’uso della pianta sia in ambito tessile che edilizio, alimentare ecc..
La coltivazione della canapa in Italia non è legalizzata tranne quella che viene chiamata “Canapa Legale”, che altro non è che una serie di varietà riconosciute dallo stato come “sicure” a livello di THC inferiore allo 0,02%.
Le varietà più comunemente utilizzate sono FUTURA75 e CARMAGNOLA.
Per coltivare la canapa legale in Italia servono dei permessi.
Dai semi della canapa, tramite spremitura, si ottiene l’olio di semi di canapa.
Grazie ai suoi componenti tra cui Omega 3 e Omega 6, Omega 9, Vitamina A, E, B1, B2, PP, C e sali minerali come ferro, calcio, magnesio, potassio, fosforo è considerato uno dei migliori integratori alimentari.
Riconosciuto anche dal Ministero della Salute come tale.
E’ l’unico olio ad avere il rapporto perfetto di 3:1 di Omega3 e Omega 6, nessun altro in natura è così equilibrato e perfetto per il nostro organismo.
Contiene inoltre il 25% di proteine e tutti gli amminoacidi essenziali, utili al corretto funzionamento dell’organismo e del sistema immunitario.
Dalla rimanenza della spremitura dei semi di canapa si ottiene la farina.
Questa farina, a parer mio, non dovrebbe mai mancare nella cucina di un vegetariano o di un vegano perchè apporta veramente tanti benefici.
Non contiene glutine ed è una farina con la quale si possono tranquillamente preparare impasti come la piadina ed il pane.
Apporta un’enorme quantità di proteine, acidi grassi, fibre ed amminoacidi.
La cannabis o Canapa Sativa L. è come abbiamo già detto una canapa con più elevate dosi di CBD quindi più facilmente coltivabile a livello industriale, a livello ludico questo tipo di canapa darà effetti più rilassanti perchè il CBD naturalmente contrasta gli effetti del THC.
La canapa indica è quella più indicata ad uso ludico per le alte concentrazioni di THC, che essendo psicottivo avrà un effetto più attivo.
In realtà in base alle varietà è anche quella utilizzata (diciamo ad esempio ipoteticamente 60% THC e 40% CBD) per le composizioni ad uso medico nella cura del dolore.
Carmen Forgione
Se vuoi scoprire meglio chi sono ecco la mia presentazione al progetto dei cosmonauti maggiori