Come alzare la frequenza vibrazionale?
Partiamo da questa citazione, parliamo delle ciotole armoniche e facciamo un pò di chiarezza.
“Tutto è vibrazione, è un principio universale, affermato dalle culture ancestrali e dimostrato dalla scienza. Le ciotole armoniche ci mostrano una chiave che permette di fare emergere l’ordine e la forma. I loro suoni hanno il potere di connetterci con il nostro Sé interiore e profondo e sono un mezzo efficace per cambiare la Coscienza delle tensioni quotidiane verso uno stato di pace e meditazione espansa.” Cit. Albert Rabenstein
Di cosa si parliamo qui?
Nota introduttiva, se vuoi approfondire e capire bene la materia, ti consiglio di leggere anche questo articolo: MUSICOTERAPIA, AL PRINCIPIO ERA VIBRAZIONE
Veniamo a noi entriamo insieme nel merito di questo nuovo articolo: come alzare la frequenza vibrazionale.
Per capire come funziona la riarmonizzazione con campane tibetane, dobbiamo prima ripassare le variabili del suono:
questi sono i due parametri del suono indipendenti tra loro.
Per frequenza si intende una cosa che accade con regolarità nel tempo. Ad esempio?
La frequenza si misura in herz, che equivale a 1 ciclo al secondo. Per convenzione culturale europea, la musica che ascoltiamo è accordata sui 440 Hz (La) con 7 note e 5 semitoni. In Oriente si usa spesso una scala pentatonica e in India si usa una scala di 16 note.
L’ampiezza è la potenza o il volume del suono e si misura in decibel (Db).
Il timbro è la varietà dei suoni che accompagnano la stessa frequenza, altrimenti detto la voce dello strumento: è la qualità che ci fa distinguere un violino, un pianoforte o un flauto che suonano la stessa nota con la stessa frequenza.
L’udito umano può sentire indicativamente tra 20 a 20k hz grazie al movimento della membrana del timpano
È un limite fisico che chiamiamo suono per esperienza umana.
Sappiamo che in natura tutto vibra anche a frequenze superiori e inferiori: basta pensare ai cani che ululano rispondendo a fischietti a ultrasuoni che noi non percepiamo nemmeno.
Quando sento dire “è tempo di cambiare frequenza al mondo” mi scappa un sorriso.
Cosa significa?
Mi immagino la Terra che comincia a vorticare come un mappamondo e gli omini che si aggrappano alle corde come un giorno di Bora a Trieste…
Non sempre la valutazione di una frequenza è collegata al concetto di guarigione: possiamo immaginare il ciclo mestruale una volta a settimana o la frequenza cardiaca a 200 battiti al minuto.
Oppure pensiamo al terremoto: la Terra vibra a frequenze bassissime, capaci di creare montagne e far crollare città.
Nulla è di per sé è nocivo, né benefico. Semplicemente è. Il maggiore o minore fastidio dipende dalla potenza.
La variazione tra le frequenze è una chiave fondamentale di lavoro col suono perché segue una proporzione armonica precisa.
È molto interessante vedere come anche la musica rispecchi il concetto esoterico de “così in alto, così in basso”. Le proporzioni lavorano su diversi livelli di vibrazione per risonanza.
E’ su questo concetto che si basa la tecnica olistica del massaggio sonoro: percepisco il massaggio con la vibrazione, sento il suono e libero l’emozione collegata.
In tutte le civiltà antiche si parla delle stesse cose usando termini diversi: Chakra (India – Ayurveda), Niaoui (Maestri Andini), Huajijei (Medicina Tradizionale Cinese).
Queste aree non solo danno informazioni di analisi, ma anche stimoli di trattamento e feedback di guarigione.
Nel caso specifico del suono, quando ci sono disturbi (i cosiddetti “blocchi”) nella vibrazione, si modifica l’onda.
Immaginiamo un fiume: se il percorso è libero l’acqua fluisce in maniera costante verso la sua foce naturale. Ma se lungo il percorso ci sono ostacoli come sassi o rametti più o meno ingombranti, allora l’acqua creerà vortici e ristagni.
Possiamo quindi armonizzare la nostra frequenza vibrazionale facendo un massaggio di campane tibetane, esercizi di canto, suonando uno strumento o ascoltando la musica.
Ora ti chiederai: quali esercizi di canto e quale musica?
Lascia scorrere tra le tue corde vocali e il cuore i suoni che arrivano, senza pensarci. Sperimenta. Non c’è niente di giusto e niente di sbagliato.
All’inizio è normale sentirsi un po’ impacciati. Siamo abituati a canzoni con testi compiuti, e sebbene sia importante la vibrazione delle belle parole (come insegna anche Masaru Emoto), ora ci concentriamo sul suono in sè.
Abbandona il mentale e ascolta come i suoni che pronunci vibrano dentro te stesso. Dentro le pareti della gola, della testa, nella pancia.
Ci saranno suoni che ti piaceranno di più e altri meno, e vedrai che tenderai a ripetere quelli che producono benefici.
Se ti piace ascoltare la musica crea una TUA playlist. Ai fini terapeutici è molto funzionale la musica classica dal 600 al’800, ad esempio gli adagi di Albinoni, Bach, Vivaldi o Mozart.
Oppure affidati alla musica a 432Hz, qui trovate un articolo dove viene spiegata.
Marco e Giulia per esempio hanno creato questa playlist con musica a 432Hz su Spotify
Chiaro è che se ti approcci a questo mondo ciò che ti consiglio è una consulenza con chi ha alle spalle un background specifico, per questo sono disponibile per consigli e trattamenti. Questi sopra citati sono consigli ma senza l’aiuto di un operatore rischiano di rimanere esercizi fini a se stessi.
Per ulteriori informazioni o per prenotare un trattamento di prova, chiama Eleonora al 3494128622 o scrivi a info@coccoledisale.it. I trattamenti si eseguono presso lo studio olistico www.coccoledisale.it in via Gerosa 22 a Modena, nel pieno rispetto delle regole dei correnti DPCM.
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In questo video puoi vedere con i tuoi occhi come le corde vibrino con frequenze diverse.