Il lutto perinatale è un evento doloroso che coinvolge moltissime mamme, papà e famiglie ogni anno:
La prima reazione ad un titolo come questo se non hai vissuto in prima persona un lutto perinatale, è di imbarazzo, di tristezza, la prima reazione è di non leggere.
Ma questo articolo nasce dalla voglia di sensibilizzare tutte le persone su un tema così delicato, un tema che, non solo può toccarci personalmente, ma che può toccare a qualcuno a cui vogliamo bene.
E’ di urgente importanza che ognuno di noi sappia come poter supportare chi vive un trauma come la perdita di un figlio: sapere cosa non dire, sapere le fasi e le tempistiche del lutto e l’importanza dell’ascolto non giudicante.
Tutto ciò che ci è più caro ci può essere strappato.
Ciò che non può essere tolto è il nostro potere di scegliere quale atteggiamento assumere dinanzi a questo avvenimento
Victor Frankl
Di cosa si parliamo qui?
Con il termine lutto si intende un processo drammatico, profondo e graduale accompagnato da emozioni emotive, corporee e comportamentali.
Con il termine perinatale si intende “intorno alla nascita” comprendendo tutte quelle esperienze che vanno dalla gravidanza ai primi giorni di vita.
Nel linguaggio medico-statistico è quel periodo compreso tra la 28esima settimana di gravidanza al 7 giorno dopo la nascita.
Innanzitutto userò SEMPRE il termine “BAMBINI”.
Usare termini come zigote, embrione, feto è utile solamente per capire in quale momento della gravidanza è avvenuta la perdita. Quando si parla di lutto perinatale, rischiamo di creare una “classifica” dove una perdita ha più valore di un’altra. Finendo così per sottovalutare e sminuire il dolore di alcuni genitori.
Per questo motivo non considererò solamente le perdite tra la 28esima settimana e la nascita ma partirò considerando lutto perinatale anche il sogno infranto di una coppia che semplicemente non può generare figli.
Ecco nello specifico quali sono gli eventi di perdita che possono attivare il lutto perinatale:
Ognuno di questi genitori potrà avere le reazioni tipiche del lutto.
Per ognuno di loro si tratterà di un evento estremamente doloroso e difficile da accettare indipendentemente dall’età gestazionale e dall’aver scelto o meno di interromperla.
“Il bambino nasce dentro di noi molto prima del concepimento.
Ci sono gravidanze che durano anni di speranza… ”
Marina Ivanovna Cvetaeva
Per capire in cosa differisce il lutto perinatale, rispetto ad altre tipologie perdite, partiamo con un breve racconto di cosa succede tra madre e bambino nei primi 3 giorni dal concepimento :
“E’ passato un giorno dalla fecondazione e il piccolo ovulo manda dei segnali endocrini alla mamma per dirle “mamma eccomi!!” La madre da parte sua produce EPF (Early Pregnancy Factor) che ha proprietà immunosuppressive.
Lo protegge rendendolo “invisibile” al proprio sistema immunitario, rimandando all’ovulo il messaggio “ti accolgo e ti proteggo”.
A questo punto l’ovulo, sentendosi amato e accettato, aiuta la madre a produrre ulteriore EPF e anche HCG.
Questo stimola le ovaie della madre a produrre maggior quantità di progesterone ed estrogeni in modo che la madre gli prepari un ambiente confortevole per annidarsi dentro di lei”
Questo racconto ci fa capire perché il lutto perinatale sia tra le esperienze più traumatiche nella vita di una famiglia.
La morte va a coincidere con l’atto di donare la vita.
E’ qualcosa che va contro la regola dell’esistenza che prevede che siano i genitori a lasciare per primi i figli.
La morte di un figlio all’inizio non può essere accettata razionalmente e lascia i genitori smarriti e con un profondo senso di ingiustizia.
E’ una perdita diversa da qualsiasi altra.
Sei lasciato a piangere questa persona che non hai mai avuto la possibilità di incontrare, ma forse ti sei sentito più vicino di qualsiasi altra persona che hai mai conosciuto.
Tanya Knable
Quando un legame si interrompe la famiglia attraversa emozioni che possono oscillare tra incredulità, negazione, rabbia, impotenza, angoscia, tristezza, senso di inadeguatezza, vergogna e colpa.
Nella elaborazione della perdita sono state identificate alcune fasi che rappresentano vari stati emotivi:
La nascita che coincide con la morte, soprattutto nei primi momenti, non può essere accettata razionalmente.
Il fatto che il bambino, cresciuto fino a quel momento nella nostra pancia, abbia cessato di vivere improvvisamente e senza che si sia potuto fare qualcosa per impedirlo è tra le più difficili esperienze di vita che possano accadere, perché estremamente intensa e inaspettata.
Il sogno infranto-Claudia Ravaldi
E’ molto importante però sapere che l’elaborazione della perdita è assolutamente SOGGETTIVA.
Soggettive sono le reazioni, le emozioni, i tempi e i modi di affrontarla per ogni componente della famiglia.
Questa soggettività nel vivere la perdita a volte porta la coppia ad attraversare un momento di crisi: il modo differente di affrontare il lutto può portarli a sentirsi incompresi dall’altro e soli.
Spesso le donne sentono il bisogno di:
Gli uomini invece è più facile che siano portati a:
E’ importante comprendere che reagire in un modo differente, non significa essere distanti come coppia o come famiglia o non soffrire abbastanza.
Sta a dimostrare semplicemente che vengono utilizzati differenti meccanismi per affrontare la perdita ed elaborare il lutto.
Parlerò in modo più specifico sul lutto perinatale visto e vissuto dal punto di vista dei papà in uno dei prossimi articoli.
Il lutto perinatale non è una malattia.
L’elaborazione del lutto è il processo mentale di realizzazione, riconoscimento e accettazione di una perdita subita.
Non siamo culturalmente preparati per affrontare e rispettare un lutto nel modo giusto: la società ci insegna a nasconderlo, a non pensarci, ad “andare avanti”.
Questa comportamento fa sentire le famiglie sole e le spinge all’isolamento.
Cercare di “non pensarci” non è di nessun aiuto nell’elaborazione della perdita perché il lutto è un evento traumatico e, come tale, prende spazio nella memoria e pretende di essere ascoltato.
Ciò che possiamo fare è accettare il profondo dolore dei primi tempi senza sprecare energie cercando di dimenticare.
Presto o tardi altre emozioni, come la tristezza e lo sconforto, prenderanno il suo posto e lentamente riemergeranno anche le emozioni positive.
Scappare non serve, rallenta solamente il naturale processo, il dolore deve essere attraversato.
“Per elaborare il lutto è fondamentale accettare l’esperienza vissuta, accettare la sofferenza che ne consegue e acquistare il giusto rispetto per se stessi”
C. Ravaldi La morte in-attesa
Si può “dare voce” in diversi modi, l’importante è che la famiglia venga accolta con empatia e in totale assenza di giudizio.
Tra questi possiamo trovare sostegno:
Ogni lutto è una ferita.
Le ferite, si sa, si richiudono.
Ma ad una condizione: che siano prima aperte.
Nulla termina nella psiche, che non sia prima cominciato
P.C. Racamier
Il tema del lutto perinatale è un evento doloroso che coinvolge moltissime famiglie ogni anno.
Spesso dalla società, dai medici e dai famigliari non viene considerato come un lutto vero e proprio ma trattato come un tabù.
E’ quindi di vitale importanza sensibilizzare l’opinione pubblica.
Far sì che queste famiglie siano supportate/accompagnate durante e dopo la partita e dar loro un’occasione per commemorare il loro bambino sostenuti da amici e parenti.
A questo scopo è nato il Babyloss Awareness Day: una giornata per accrescere la consapevolezza, aumentare l’informazione e dare speranza ai genitori dopo un lutto perinatale.
Questo importante evento viene celebrato il 15 Ottobre in moltissimi paesi del mondo (stati Uniti, Australia, Inghilterra, Norvegia…) e dal 2007 anche in Italia grazie all’associazione CiaoLapo che per prima ha portato nel nostro paese questa importante iniziativa.
In questa data vengono organizzate, in moltissime piazze italiane, differenti attività atte a informare e sensibilizzare la comunità sul tema del lutto perinatale e postnatale. Questa giornata, viene terminata con l’Onda di Luce.
L’Onda di Luce è un’idea nata dalle associazioni inglesi che hanno cercato di creare un rituale che potesse idealmente unire tutti i genitori del mondo.
La proposta è di accendere una candela alle 19, ora locale di ogni nazione, del 15 ottobre e di lasciarla accesa per un’ora in modo da avere un’onda di luce che progressivamente attraversi tutta la terra.
La giornata mondiale del lutto perinatale è un’occasione per “DAR LUCE” a quei piccoli “mai nati”, per dargli vita attraverso il ricordo, le testimonianze e l’amore dei loro genitori.
Tu celebra quella vita.
Prepara un quadro, aggiungilo alle foto di famiglia.
Un bambino mai nato non è un bambino che non è mai stato.
Il fatto che non sia nato non fa di lui un figlio di minor valore”
Emily Mingarelli
Nelle mie ricerche sull’argomento ho trovato anche un’altra bellissima iniziativa creata dalla dott.ssa Jessica Zucker nel 2014, due anni dopo il suo aborto.
Con l’hashtag #IHadAMiscarriage la Zucker e la poetessa messicana Jessica Lakritz hanno creato un servizio fotografico immortalando alcune donne che avevano avuto un interruzione di gravidanza e decorando la loro pelle con bellissime poesie.
Il loro desiderio è quello di stimolare le donne a riconoscere la loro perdita, a trovare, ognuna a suo modo, un modo rappresentativo per condividere la propria esperienza e per onorare loro stesse e i loro bambini
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Per approfondire il tema del lutto perinatale ti consiglio di visitare i siti genitori di una stella e luttoperinatale.life.
Se senti il bisogno di farmi ulteriori domande o desideri parlarmi del tuo vissuto puoi contattarmi direttamente alla mail accorgersi@gmail.com
Qui puoi approfondire il mio percorso e capire chi sono.
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Wild Blessing