La divinazione come viaggio interiore, bentrovato Cosmonauta, ecco il nostro secondo incontro a tema cosmico!
Dopo aver parlato dell’Età dell’Acquario, è tempo di affrontare un altro argomento affascinante: la Divinazione.
Lo farò in stile Intramundi, cercando quindi di portare chiarezza e concretezza in un tema spesso trattato in stile un po’ troppo “magico”.
Sei seduto ad un tavolo, la tovaglia è di velluto scuro e davanti a te vedi una sfera di cristallo, dei tarocchi e una donna misteriosa, una veggente, che ha promesso di rivelarti il tuo futuro.
Fai la tua domanda e lei ti risponderà.
Ciò che ho appena descritto NON E’ DIVINAZIONE, perché il futuro non può essere rivelato attraverso una sfera di cristallo né qualsivoglia altro strumento divinatorio.
Ma allora, perché parlare di divinazione, di tarocchi o di rune?
Perché attraverso la divinazione avrai uno strumento in più da usare nel personale viaggio di crescita personale.
Di cosa si parliamo qui?
La divinazione è la pratica attraverso la quale, tramite la scelta di uno strumento divinatorio, si cercano “risposte” a domande inerenti la propria vita personale.
Il tipo di divinazione di cui parleremo è una divinazione solitaria, perché può essere fatta in autonomia, senza l’aiuto di “esperti del settore”.
Questo punto è molto importante, perché ricordati che l’autonomia nel viaggio alla scoperta di se stessi è preziosa.
Imparerai a fidarti del tuo intuito, della tua voce interiore invece di “dipendere” da persone esterne.
Ho parlato di viaggio alla scoperta di se stessi, ma cosa vuol dire?
Quanto presti attenzione ai tuoi pensieri, ai tuoi comportamenti?
Sei consapevole dei tuoi desideri, o agisci per compiacere chi ti circonda?
Conduci una vita di cui puoi definirti felice, oppure avresti qualche sassolino nelle scarpe da togliere?
La conoscenza cresce a pari passo con la capacità di accoglierla.
Si può solo aiutare questo processo, non lo si può accelerare se non spazzando via il superfluo che ostruisce l’ascolto e la percezione.
Kalon Reis
Ma cosa c’entra con la divinazione la “capacità di accogliere”, ti chiederai?
La base della divinazione solitaria è l’intuito.
Attraverso la pratica della divinazione si impara, volenti o nolenti, ad accettare ciò che ci arriva, e non sempre possono essere risposte “positive”.
Si impara a fare i conti con sé stessi, a smussare gli spigoli del nostro carattere. Questo processo incrementerà la forza interiore, perché aumentata sarà la conoscenza che si avrà di sé attraverso l’uso del pensiero intuitivo.
Scegliendo “ad occhi chiusi” una carta o una runa, facciamo lavorare il nostro intuito e la nostra anima, spegnendo la mente razionale.
Il linguaggio dell’anima è fatto di simboli, per questo la divinazione è l’arte regina per comunicare con il mondo interiore.
All’inizio del viaggio, muovendo i primi passi lungo il sentiero del “conosci te stesso”, si trovano tanti spunti da cui prendere ispirazione.
Si comincia a riflettere su chi si è, su cosa si prova, su come ci si comporta.
Ecco che la Divinazione si inserisce ad ogni svolta, ci sarà chi prova i tarocchi, chi le rune, troveremo incontri con cui sarà possibile consultare oracoli, conchiglie, angeli, o ancora, lanciare le monete dei Ching fino a guardare dentro una sfera di cristallo.
Cosa hanno in comune tutti questi strumenti?
Come scegliere uno al posto di un altro?
Ti svelo un segreto.
Uno vale l’altro
Scegli quello che senti ti ispira di più e parti da quello.
L’approccio sarà più facile perché il tuo interesse sarà maggiore e di conseguenza informarti e studiare l’argomento non sarà un peso, ma una gioia.
Gli strumenti divinatori, hanno lo scopo comune di aiutarti a capire la tua parte inconscia, la tua psicologia più profonda, sono a tutti gli effetti delle chiavi per aprire le porte più profonde della tua anima.
Che tu voglia provare con i tarocchi o le rune (per citare i due metodi più famosi) il risultato non cambierà, ciò che cambierà sarà il linguaggio in cui verranno dati i responsi.
Preparati a ricevere risposte non sempre in linea con ciò che ti aspetti, ed è bene che tu sappia che “l’aspettativa è l’anticamera del fallimento”.
Ciò che viene alla luce con la divinazione è ciò che serve alla nostra anima per crescere, per comprendere, per evolvere, e questo (non sempre) va di pari passo con risposte facili.
Perché? Mi stai forse dicendo che si deve soffrire per evolvere?
No! Ma ti sto mettendo in guardia, perché se questi sono i tuoi primi passi nel percorso di crescita personale è giusto farti sapere che il percorso di evoluzione non è fatto di sola illuminazione e luce.
La luce esiste perché esiste l’ombra ed è questa ombra che la divinazione ti aiuta a superare.
La divinazione non funziona come Alexa, non ci sono risposte pre-confezionate!
Ci sarà la parte dell’interpretazione e magari, le prime volte, ci sarà la tendenza a voler vedere sempre il bello della situazione. Non preoccuparti.
La divinazione va a braccetto con la nostra intuizione, con il pensiero intuitivo.
Verrà naturale dopo qualche tempo, dare ascolto alla nostra voce interiore senza più dubbi.
La divinazione che ti propongo il questo articolo è la più semplice, perché prevede l’uso di un singolo strumento divinatorio, e la scelta di una carta/runa/oracolo dopo la formulazione della propria domanda personale.
Ci sono metodi di divinazione molto complessi, impegnativi in termini di tempo e studio preliminare.
La scelta di procedere lentamente nel mondo della divinazione è stata pensata per darti il tempo di familiarizzare con i nuovi strumenti proposti e cominciare a diventarne familiare.
Il mondo dei tarocchi è sicuramente il più famoso quando si parla di divinazione.
È popolato di mazzi di carte per tutti i gusti, dove vengono mantenuti nomi e significati generali, ciò che cambia è il lato artistico.
Come accennato, dovresti scegliere il mazzo di tarocchi che ti piace di più, anche se mi sento di consigliare i Rider Waite per iniziare, hanno grafiche più semplici e tradizionali.
Nella lettura dei tarocchi entrano in gioco tantissime informazioni, e le letture complete (ovvero usando più di una carta) possono risultare complesse ad un primo approccio.
Non scoraggiarti, ogni mazzo di tarocchi consiglia come poter eseguire una lettura completa, che però richiederà tempo ed energia!
C’è un importante punto da sottolineare e tenere a mente.
Alcune carte dei tarocchi possono, ad un primo sguardo, sembrare carte “negative”, portatrici di eventi sfavorevoli.
Ricorda, Cosmonauta, che il bene e male non esistono in senso assoluto, ma relativo.
Come nel simbolo del Tao, dove il bianco ed il nero sono in eterno equilibrio, così il Bene e il Male sfumano costantemente l’uno nell’altro.
I concetti di Bene e Male assoluti sono eredità della cultura occidentale, tendente alla separazione netta, per cui nella lettura divinatoria ricordati di mantenere la mente aperta e flessibile.
Per esempio: se appare la carta della Morte, questo non vuol dire letteralmente “morte”!
In senso lato indica il completamento di un ciclo, o un magari cambiamento in arrivo.
Per un approfondimento sui tarocchi clicca qui.
Ecco il magico mondo degli Dei norreni, racchiuso in simboli ancestrali.
E’ a questo mondo che si appassionato Marco e ci spiega in cosa consiste la divinazione con le rune qui.
Nei prossimi appuntamenti continueremo a parlare di divinazione, concentrandoci nello specifico su
e accenneremo al mondo poco conosciuto della divinazione con le ossa…
Resta con noi, il viaggio nel mistero continua!
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