Oggi ti parlo di allevamenti intensivi e di etica vegan, un articolo non semplice né da scrivere né da leggere, che spero possa farti nascere qualche dubbio su quello che metti nel piatto ogni giorno.
Il mio obiettivo è quello di aumentare la tua consapevolezza su quello che accade, di rendere VISIBILE L’INVISIBILE.
A volte penso che dovremmo fare un passo indietro e ricordare che non abbiamo più diritto di stare qui di qualsiasi altro animale
David Attenborough
Siamo cresciuti in una società nella quale è considerato normale mangiare animali e i suoi derivati e non ci siamo mai posti molte domande in merito.
Di cosa si parliamo qui?
Per capire i motivi etici della scelta di un vegano basta capire che OGNI animale che sia un cane, un maiale, un pesce, una mucca o un gatto merita egualmente rispetto in quanto essere vivente.
Nel 2021 mangiare carne è una scelta, NON è qualcosa di necessario o naturale come spesso viene giustificato.
Se consideri disgustoso il pensiero di mangiare il tuo cane per cena, perché pensi che sia diverso mangiare un maialino o una mucca?
Spesso è più facile non pensare a questa contraddizione.
Prova a vedere le cose con occhi diversi. Il ragù di manzo non è diverso dal ragù di un Golden Retriever.
Le tue papille gustative sono più importanti della vita di altri esseri viventi?
Gli allevamenti intensivi sono la più grande causa di maltrattamento animale.
Vengono allevati ogni anno circa 70 miliardi di animali.
Ne vengono macellati ogni settimana 1.2 miliardi.
In una settimana vengono uccisi più animali da fattoria delle persone uccise in tutte le guerre della storia.
Tu, quanti di questi animali hai visto?
Circa il 98% della carne, uova e latticini che mangiamo, provengono da animali cresciuti in imprese agricole, capanni senza finestre, in luoghi remoti a cui è impossibile accedere.
Anche se questi animali sono trattati come merce, sono individui senzienti e intelligenti, che provano dolore e piacere, con vite che valgono.
Al mercato di Yulin (Cina) è normale vendere una bistecca di Chihuahua o di Labrador dopo avergli inflitto numerose sofferenze nella loro breve vita in condizioni malsane.
Nei nostri supermercati è normale vendere una bistecca di maiale dopo avergli inflitto numerose sofferenze in condizioni malsane con lo scopo di creare cibo.
Facciamo nascere esseri viventi solo perché diventino cibo, senza averne realmente bisogno, danneggiando il nostro pianeta e danneggiando la nostra salute.
Possiamo davvero giustificare questo comportamento dicendo che è qualcosa che abbiamo da sempre fatto?
Un pranzo per noi dura qualche minuto, una quantità di tempo insignificante.
Un pranzo lo dimentichiamo appena finito di mangiare, ma quel pranzo è costato un’intera esistenza di un animale.
Noi prendiamo la loro vita in cambio di minuti di piacere.
Negli allevamenti i maiali, da quando nascono a quando vengono macellati, vedono la luce solo il giorno in cui verranno caricati su un camion e portati al macello.
Le scrofe vivono in gabbie dove hanno a disposizione 1,5 metri quadri in cui riescono a malapena a sdraiarsi su un lato o a girarsi su sè stesse.
Trascorrono i loro 4 mesi di gestazione ammassate per poi partorire e vedersi portare via i propri cuccioli.
I maialini se sopravvivono alle infezioni, alla disidratazione e alla malnutrizione vengono divisi in maschi e femmine.
Vengono fatti vivere immobili perché ingrassino più velocemente.
Se restano in vita, quando raggiungono il peso adatto, vengono fatti salire su un camion ammassati e senz’acqua.
Se non muoiono durante il trasporto, vengono fatti mettere in fila e pungolati con un bastone che rilascia una scarica elettrica o vengono colpiti in testa con una barra di metallo.
Infine, possono venire gettati in una vasca piena di acqua bollente o appesi a testa in giù e sgozzati.
Tutto questo, spesso, accade quando i maiali sono perfettamente coscienti.
Come tutti i mammiferi, le mucche producono latte dopo una gravidanza.
Per questo vengono ingravidate in continuazione e appena partoriscono i vitelli sono strappati alle madri e rinchiusi in minuscole gabbie.
Spesso al vitellino viene applicato un anello antisucchio perché non possa attaccarsi alla mamma.
La madre si vede costretta ad assistere di continuo a tutto questo e i suoi muggiti disperati vanno avanti per settimane.
Ogni mucca da latte vive senza sosta il seguente ciclo: inseminazione artificiale-parto-allontanamento del proprio cucciolo-mungitura fino a che, in media dopo 5 anni, non è più in grado di sostenere questo ritmo e viene macellata.
Nei macelli gli animali mentre aspettano il proprio turno, capiscono perfettamente quello che sta succedendo al compagno prima di loro.
Ci sono pratiche di stordimento inaffidabili che condannano molti animali a morire con la gola o le zampe tagliate da un’accetta mentre sono ancora vivi e coscienti.
Non cambia molto negli allevamenti intensivi di pecore da latte da quello che accade alle mucche.
Gli agnelli maschi, vengono marchiati e uccisi a soli 30 giorni per la loro carne.
I polli (la stessa sorte vale anche per i tacchini) sono rinchiusi in edifici bui in enormi capannoni senza finestre.
Privi di ogni stimolo e in condizioni incompatibili con il loro benessere, sviluppano numerose patologie.
La densità oscilla dai 17 ai 22 polli al metro quadro.
Sono sottoposti a selezione genetica e vengono iper alimentati in modo da raggiungere il peso di macellazione il più rapidamente possibile verso i 38/45 giorni.
Ovviamente, questo ritmo così rapido porta con sé numerosi problemi, tra cui deformazioni alle zampe e paralisi, dato che la muscolatura cresce rapidamente ma non insieme a zampe, cuore e polmoni.
Appena nati, privati di movimento essenziale per lo sviluppo osseo, soffrono spesso di problemi di locomozione.
La lettiera non viene cambiata durante la vita dell’animale e diventa progressivamente più umida e carica di ammoniaca, proveniente dai loro stessi escrementi, che provoca infiammazioni cutanee e infezioni.
Al macello vengono prima storditi con il gas, poi appesi a testa in giù o posizionati all’interno di un imbuto cola sangue dopo essere stati sgozzati e fatti morire dissanguati.
Il coniglio è il secondo animale più allevato al mondo, dopo il pollo da carne.
Vengono fatti vivere in gabbie reticolate spoglie, staccate da terra, su una superficie di un foglio A4 che gli crea un continuo disagio e ferite alle zampe, venendo privati dei loro naturali comportamenti.
Le coniglie partoriscono una decina di piccoli alla volta e sono inseminate 11 giorni dopo ogni parto.
I parti si susseguono in genere ogni 42 giorni.
Ridotte allo stremo le coniglie vengono abbattute in capo a un anno.
Al momento non esiste né in Italia né in Europa una legislazione per la protezione dei conigli.
Miliardi di pesci in allevamento vivono nella miseria più assoluta.
L’allevamento intensivo dei pesci racchiude una serie di problematiche che creano immensa sofferenza a questi sensibili animali.
L’acquacoltura prevede l’allevamento dei pesci in spazi limitati, fino al raggiungimento delle dimensioni necessarie, per poi passare alla fase di macellazione e vendita.
Le vasche a terra o le gabbie in mare hanno un’alta concentrazione di pesci (centinaia di migliaia esemplari), con un aumentata possibilità di trasmissione di malattie data la scarsa qualità dell’acqua.
La maggior parte dei metodi utilizzati per ucciderli causano dolore profondo e sofferenza prolungata: vasche piene di ghiaccio.
Possono passare anche interminabili minuti prima di morire e, se questo non dovesse funzionare, vengono finiti a martellate.
In mare enormi reti a strascico raccolgono, indistintamente, centinaia di tonnellate di pesce e di altre creature dai fondali oceanici dove a bordo della nave agonizzano per decine di minuti.
Le reti vengono portate in superficie molto velocemente e la rapida diminuzione della pressione fa spesso loro uscire i visceri dalla bocca.
Al momento più della metà del pesce consumato dal mercato proviene dagli allevamenti ittici intensivi industriali.
In Italia vengono macellati 600 MILIONI di animali ogni anno.
Le condizioni degli altri animali non nominati, in Italia o nel mondo, non sono comunque migliori.
Tu stai pagando per tutto questo
Agli animali non importa quale etichetta sarà apposta sul pacchetto di carne del supermercato.
A loro non importa se vengono etichettati come organici o nutriti ad erba o a mais o benessere animali.
Queste etichette NON proteggono gli animali.
Le etichette ci fanno comprare i prodotti e ci fanno alleggerire le coscienze.
Come si può togliere la vita in modo compassionevole ad un animale che non vuole morire per una ragione non necessaria?
L’uccisione e la tortura non diventano morali se accadono dentro ad una stanza chiusa e fuori dalla tua vista.
Un’uccisione non necessaria è sempre moralmente riprovevole.
Scegliendo un cibo alternativo ai prodotti animali, si abbasserà la domanda per questi alimenti.
Non sarai complice delle atrocità che vengono afflitte agli animali prima di diventare cibo.
Come essere umani siamo dotati di arbitrio morale.
Significa che siamo capaci di prendere decisioni basandoci sul concetto di giusto o sbagliato e significativamente possiamo essere ritenuti responsabili per le decisioni che prendiamo.
Se scegliamo di comprare un prodotto che contiene sofferenza possiamo e dobbiamo essere ritenuti responsabili per le azioni che compiamo.
Ora, che sei più consapevole di quello che tutti cercano di rendere invisibile, sei pronto per il secondo passo che è l’azione.
La consapevolezza è sempre stata l’antidoto alle ideologie violente.
Ogni rivoluzione, ogni trasformazione sociale è stata possibile grazie a coloro che hanno scelto la consapevolezza e hanno agito sulla base delle informazioni ricevute.
Ogni giorno puoi:
TU HAI IL POTENZIALE PER CAMBIARE IL MONDO.
Se vuoi saperne di più sulla cosmonauta maggiore Francesca Fontanesi, qui tutte le informazioni che cerchi.
Se vuoi chiederle delle informazioni più approfondite puoi contattarla via mail dottoressafontanesi@gmail.com
Francesca ha anche scritto un articolo riguardo i benefici della dieta vegano prettamente dal punto di vista medico, qui trovi il suo articolo.
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